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IL MONDO DEI COLORI Un viaggio tra il Visibile e l’Invisibile – cap.9 – I colori acromatici: il Bianco

La parola “acromatico” in greco significa “incolore”. Definire un colore acromatico è una contraddizione in termini in quanto definisce un “colore che non ha colore”. In realtà indica quei colori che non sono formati da alcuna combinazione primaria o secondaria. I colori acromatici che esistono in natura sono il bianco, il nero e tutte le possibili sfumature di grigio, anche se l’incolore, fra loro è solo il bianco.
Sebbene sia difficile ottenere il bianco dallo spettro cromatico, è possibile eseguire l’esperienza inversa. Se in un prisma si invia un raggio di luce bianca, a causa della rifrazione non uniforme dei raggi all’interno del prisma, si forma lo spettro cromatico. Questa è una ben nota esperienza ottica prodotta da Isaac Newton nel diciassettesimo secolo.
BIANCO
Nello spettro luminoso, il colore bianco comprende tutti gli altri. Si trova all’esatto opposto del colore nero per quanto riguarda il significato. Il bianco è il colore della luce, della creazione. Rappresenta la purezza e il giorno. E’ il principio stesso della vita. Tra tutti i colori, il bianco rappresenta l’elemento primordiale, il primo della gamma. È un colore che non ha tempo, perché viene utilizzato d’estate per la freschezza che rappresenta ma anche in inverno per la sua rigidità e fermezza. E’ portatore di luce, di apertura, di pace e di nuovi inizi.
Per la maggior parte delle tradizioni nel mondo il bianco è un colore estremamente positivo. Nella sua ricca e vasta simbologia lo troviamo fra l’altro associato alla purezza dei sentimenti, alla spiritualità e alla verginità. Il colore bianco è il ponte che unisce l’uomo all’universo e a tutte le possibilità del mondo.
Secondo alcune tradizioni, come in Giappone, è il colore del lutto, associato al pallore della morte. Nel Camerun, un paese dell’Africa Centrale, le vedove hanno l’usanza di dipingere le proprie gambe di bianco e sempre nello stesso paese, ma più a sud, avvolgono il corpo del defunto con strisce bianche, lasciando escluse le mani e i piedi. Spesso il collegamento bianco-morte è legato all’idea che dopo la morte fisica c’è una nuova vita.
Anche nell’Antica Grecia fu usato il bianco come colore dei vestiti.

Il bianco è il colore della purezza: non a caso viene utilizzato nelle cerimonie religiose. Pensiamo all’abito da sposa o ai vestiti dei bimbi che ricevono la comunione o la cresima. I fiori delle cerimonie sono sempre sui toni del bianco. È un colore portatore di pace ed espansione e solo quando il nostro cuore è aperto possiamo entrare in connessione con la nostra spiritualità. Quando lo indossiamo siamo più propensi all’ascolto, all’apertura verso gli altri e all’ascolto dei nostri sentimenti. Può apparire scontato ma non lo è: quante volte sappiamo volontariamente fermarci e ascoltarci nel profondo? Quante volte ci prendiamo spazio per noi e ci poniamo in ascolto dei nostri desideri, delle nostre volontà, di quello che davvero desideriamo e che ci fa sentire vivi e pronti a tutto?
Il colore bianco ci mette in connessione con noi stessi e ci permette di prenderci il giusto tempo.

Alcune persone sentono un forte legame con il colore bianco. Secondo gli esperti gli amanti del bianco sono persone un po’ fataliste, ma anche molto creative e che amano sognare. Sono persone che adorano i viaggi, vogliono cambiare e si sentono vivi grazie agli stimoli forti. Non scendono a patti e desiderano vivere la vita in base alle loro inclinazioni. Sono di solito ottimiste, molto fiduciose. Ogni tanto però, dimostrano il loro lato ingenuo!
Chi ama il bianco abbraccia da un lato tutte le sfaccettature caratteriali degli altri colori ma allo stesso tempo le rifiuta tutte. E’ una persona indecisa, dalle molte qualità ma che ogni tanto non sa proprio da che parte indirizzare la sua vita viste le tante cose belle. Sono persone precise, che cercano di evitare i conflitti.
Ci sono poi persone che non amano il bianco. Secondo gli esperti queste persone non si fidano del prossimo e credono di poter arrivare dove desiderano solo con le proprie forze perché contare sull’aiuto degli altri è impensabile. Sono generalmente persone che faticano ad aprirsi, insicure delle proprie potenzialità, che tendono a nascondersi e faticano a mostrarsi per quelle che sono. Preferiscono la stabilità, rifiutano le novità che, anche se positive, provocano in loro un certo imbarazzo. Sono persone razionali, che non danno molta importanza ai sentimenti e sono poco inclini a lasciar vagare la mente.
Colorare la propria vita di bianco diventa simbolo di verità e volontà di apertura. Indossarlo ci rende più morbidi, facilita il contatto con l’esterno e l’apertura.
Quando abbiamo bisogno di effettuare un cambiamento, il bianco è il colore giusto perché apre gli orizzonti e ci permette di guardare lontano. Offre fiducia nel futuro e amplia la visione delle scelte possibili.
Approfondiremo i benefici e le possibilità terapeutiche collegate a questo “colore non colore” nella sessione dedicata alla cromoterapia.
Daniela Deneb Felici Operatrice Ethicare

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